3 lezioni di marketing dall’ottava stagione del "Trono di Spade"

Eva Maria Schmidt
Aprile 15, 2019

Chiama a raccolta il regno: è appena iniziata la 8° stagione del Trono di Spade. Tutti gli sguardi sono rivolti verso il nord, dove sono stati avvistati tutti i grandi protagonisti, radunati per l’ultima parte dell’epica serie fantasy di HBO.

Con così tante storie e tanti personaggi riuniti, la tensione è cresciuta sempre più con gli eventi dell’ultima stagione, fino ad arrivare a un finale frenetico. Non è una sorpresa che la serie sia lo show televisivo più popolare di sempre: il Trono di Spade ha rapito l’immaginazione di un pubblico globale. Finora, il programma è trasmesso in non meno di 170 Paesi e ha raccolto una base di fan globali di 33 milioni, che continuano ad aumentare, su vari social media.

Prendete nota, marketer: il Trono di Spade è digital marketing fatto bene. Con strategie che comportano un mix di tattiche online e offline, HBO crea in modo costante e sapiente campagne marketing su misura per raggiungere ampie audience, coltivare la fedeltà degli spettatori e mantenere alti livelli di interazione.

Ecco le 3 migliori lezioni di marketing dalla strategia del Trono di Spade che vale la pena studiare e sfruttare nel marketing di altri prodotti e servizi:

1. Utilizza la geolocalizzazione per generare entusiasmo

HBO si è adoperata in modo non convenzionale per mantenere un forte clamore e grandi aspettative per il finale della stagione. In questa nuova iniziativa di marketing, il network ha invitato il pubblico a una caccia al tesoro globale, nascondendo una mezza dozzina di repliche del Trono di ferro di dimensioni reali e incoraggiando i fan a trovarli.

Con soli tredici giorni per “rivendicare il diritto al trono”, gli intrepidi fan possono contare solo su indizi video disponibili su YouTube rispetto al luogo misterioso in cui si trova il trono, per risolvere il rompicapo e sfidare il cronometro. Svelando periodicamente ai fan più fedeli indizi sottili e suggerimenti attraverso i social media, HBO permette a voci e avventure sviluppatesi sui social media di migliorare sempre più la show experience – promuovendo al contempo l’hashtag #ForTheThrone – con costi supplementari molto bassi per HBO.

La lezione per i marketer: Informazioni a spizzichi e bocconi creano un appetito degno di un drago. Per sfruttare al meglio i giochi, usa una piattaforma centralizzata come Selligent per interagire col consumatore e sfruttare il clamore dei social media oltre al targeting basato sulla geolocalizzazione. Invia contenuto rilevante al momento giusto e ottimizza le campagne di marketing virali.

2. Sfrutta esperienze offline immersive

L’e-commerce è il futuro, ma i brand portano la fedeltà dei clienti al livello successivo in ambienti reali brandizzati. Il mese precedente alla premiere della stagione, HBO ha lanciato la promozione “Bleed for the Throne” a SXSW ad Austin, in Texas. Descritta come una “immersive blood drive experience”, la campagna è stata svolta in partnership con la Croce Rossa Americana, che aveva perso decine di migliaia di donazioni programmate per lo scorso inverno dopo che temperature bassissime e tempeste l’avevano obbligata ad annullare centinaia di iniziative per la raccolta di sangue in tutto il paese. I donatori che hanno partecipato all’iniziativa a SXSW o ad altri eventi in contamporanea per la raccolta di sangue negli USA potevano vincere un viaggio per la premiere della stagione finale del Trono di Spade.

La lezione per i marketer: Colmare la distanza esistente tra vita reale e digital marketing può essere la chiave per riuscire a fornire customer experience memorabili, particolarmente quando sono eseguite con piattaforme di omnichannel marketing. Leggi di più su come gli strumenti marketing analogici possono aiutare a risolvere la crisi delle interazioni digitali con i clienti.

3. Collaborazioni co-branded

Quest’anno, il grande birrificio americano Anheuser-Busch ha passato a HBO le redini del preziosissimo spazio pubblicitario legato al Super Bowl LIII durante il secondo trimestre. Lo spot, ambientato nel Medioevo, aveva come protagonista “Bud Knight” (il Cavaliere Bud), personaggio creato per le campagne commerciali di Bud Light dal 2017, che si batteva in una giostra. Ma ecco la variazione: Bud Knight cavalcava in un duello contro La Montagna del Trono di Spade, che lo sconfiggeva e gli cavava gli occhi, con un gesto simile a quanto fatto dal personaggio nella Stagione 4 del Trono di Spade. La narrazione ha certo creato scompiglio nel mondo di Bud Light, ma è una pubblicità brillante: sovvertendo la scontata retorica con la sconfitta imprevedibile di un personaggio centrale, ha prodotto un risultato finale che è una brillante opera di co-branded marketing.

E Anheuser-Busch non è l’unico: anche Oreo ha sfruttato l’entusiasmo crescente che ha portato all’ottava stagione, con un eccellente spot co-branded, che ha ricreato la sigla iniziale del Trono di Spade.

Abbiamo fame.

La lezione per i marketer: Con un buon abbinamento, una campagna co-branded può fruttare il potenziale avvicinamento di segmenti di clienti non ancora raggiunti. Può valerne la pena. I fan fedeli adorano quando brand molto amati convergono in modo inaspettato, e i marketer farebbero bene a battere il ferro finché è caldo, per attizzare le fiamme dei fanbase sui social media ogni volta che è possibile. Il cliente di Marigold Engage AW LAB, per esempio, ha creato una campagna social interattiva che non solo ha generato entusiasmo per la campagna co-branded con Nike, ma ha anche contribuito ad arricchire i profili dei clienti con nuovi dati preziosi.

Mentre guardi con trepidazione la stagione finale del Trono di Spade, considera in che modo puoi intensificare i tuoi sforzi di marketing e offrire un nuovo livello di interazione personalizzata ai tuoi clienti più fedeli. Forse non potrai “rivendicare il tuo diritto al trono”, ma potresti finire col rivendicare un livello maggiore di interazione e un ROI maggiore… ed è un premio che vale la pena di ricercare.